Questa storia è ormai alquanto obsoleta. Il Cicci è passato a OSX da secoli, io sono passata a Mac da anni; e infine adesso esistono distribuzioni di Linux oggettivamente a prova di utonto (per esempio Ubuntu): l'unica cosa che mi frena è il tempo.
È una configurazione abbastanza anomala la nostra: io ho windows e lui ha macintosh. "Lui" sta per Leo, detto "il Cicci". Voi penserete subito all'utente mac fighetto che impezza per ore su quant'èbbelloMaccintosh, quant'effigoMaccintosh, com'è superiore blah e blah e blah. Il lettore tipico di Macworld, insomma.
Niente di più sbagliato.
Leo ha una caratteristica che lo perseguita fin dai tempi del IIvx: una sfiga epocale con i computer. Il IIvx andava a fasi lunari, il Performa a calci in culo, e il G4, fino alla fatidica scheda-processore aggiuntiva, veniva regolarmente piallato e formattato una volta ogni due mesi... adesso ogni tre.
Io lo piglio per il culo perché gli dico che formatta più spesso dell'utente medio windows. Lui appena vede un utente Mac sviolinare sul Mac vorrebbe impalarlo, fustigarlo con un gatto a nove code e spargere sale sulle sue ferite. Provateci, a sviolinare sul Mac in sua presenza: rischiate di scoprire che il case di un G4, anche se tutto bello curvettoso e fighettoso, ricevuto in fronte fa comunque maluccio.
La sottoscritta, grazie a una certa paranoia nonché una notevole inerzia nell'installare qualunque cosa non sia un update di antivirus o pezza di Winzozz, invece si trova con un sistema decentemente stabile. Raramente sento il bisogno di formattare, anche perché il picci lo uso solo per scaricare posta e scrivere racconti (col notepad) e poi per un altro validissimo motivo: non sono capace di farlo.
Oddio: ho avuto anch'io i miei casini, tipo 2 hard disk crollati, una scheda madre suicidatasi dopo un flash del bios, e cose così. Però sono cose ancora nella media statistica.
Leo no. Che il System 9 gli si schianti con una regolarità seconda solo al Vecchio Fedele di Yellowstone, sfida ogni più ardita interpretazione delle leggi che governano l'entropia.
E ogni tanto, il tapino, nota la relativa stabilità del MIO sistema operativo, e mi chiede, con altrettanta regolarità: "E se passassi anch'io a Windows?"
Io penso sempre con orrore a questa possibilità. Già sono a malapena in grado di gestire il mio, di picci. Ma avere l'amato bene che una sera sì e l'altra pure mi telefoni chiedendomi "ma com'è che si fa a..." sapendo che lui, invece, è dotato di una spiccata tendenza alla sperimentazione... quella che sul G4 gli ha fatto mettere il secondo hard-disk attaccato col biadesivo al case perché per le staffe gli avevano chiesto ottantamila lire... considerato anche che ha sempre usato Outlook e Explorer perché li trova più comodi... bè, come prospettiva mi turba parecchio.
E ogni volta, la mia risposta è sempre la stessa.
"Che antivirus hai?"
"Beh, su OSX il Norton..."
"Come il mio. Quanti virus ci sono nell'elenco del tuo Norton?"
"Mboh... un centinaio... credo..."
"Ogni quanto ti arriva l'upgrade delle firme?"
"Ogni mese."
"Bene. Le risposte per il mio sono: sessantamila e due volte alla settimana. Sicuro di voler passare a Windows?"
"Uhm..."
Roba da matti. Un utente windoz che deve convincere un utente Mac a rimanere utente Mac. E no, non convincerete neanche me a passare a Mac. Oddio, mi piace OSX, ciappinoso, stabile, fighetto, sul portatile poi ci ho sbavato un bel po'... tutto quello che vuoi. Ma l'ultimo preventivo parla chiaro: 2000 euro contro 1000. Il doppio netto, mica pizza e fichi. Finché il confronto rimane su questi termini, l'unica altra alternativa che intendo prendere in considerazione sarà Linux... la volta che riusciranno a fare un'installazione a prova di idiota. (E quando intendo a prova di idiota, intendo veramente a prova di idiota... me.)
Alla fine però il discorso antivirus ha perso la sua capacità di convinzione, anche perché qualunque cosa possa essere detta sul NAV per Windows, la versione per Mac è comunque peggio. (In verità continuo a tenerlo solo per due motivi: messaggi d'errore scritti in una lingua umana, e scansione antivirus fornita dal provider direttamente sul server di posta.)
Tempo di trovare altri argomenti, dunque. E alla fine un argomento l'ho trovato, anche se inaspettatamente, scroccandogli ogni tanto il collegamento.
Configurazione: Safari su OSX con fibra ottica. La velocità è una delle variabili, dato che io da casa continuo a caracollare a 56k... ma non è la più importante. La più importante è: NON è Internet Explorer, NON è Windows, NON è un modem. Chi sa come funzionino i dialers ha già capito dove voglio andare a parare.
Ciappina, cerca, gira, prova, uh, che bello, quel disegnatore che mi piace! "Clicca qui per procedere". Prima ancora di vedere che cosa arriva mi trovo un bel pincopallo.exe sul desktop.
Hmmmm... di così fetenti ne ho visti pochi.
Segno il nome del dominio nella lista "cose da abbattere se per caso trovo un lanciamissili in una svendita di oggetti militari", prendo l'exe, lo butto nel cestino, tiro lo sciacquone e torno indietro.
"Leo?"
"Sì?"
"Pensi ancora di usare windows?"
"Beh, ogni tanto?"
"E usare explorer?"
"Beh, sì, è il più comodo."
"Guarda."
Clic-pincopallo.exe sul desktop.
"Cos'è?"
"Conta un minuto."
"Ma perché?"
"Prova."
"Ma..."
Intanto sto contando io. Sono già a sette. "...vabbè, lo faccio io... otto, nove, dieci..."
Arrivo a sessanta, chiudo tutto, butto via l'exe.
"E quindi?"
"Hai visto quel coso?"
"Quello che hai buttato?"
"Lui. A quest'ora, su modem e con Explorer per Windows, avevi già due cifre in più di euro in bolletta. E col cavolo che te lo levavi così facilmente dalle balle quell'affare."
"Ah."
Non so perché dopo un po' ha deciso che gli stava più simpatico Safari.
Comunque, a suo onore, va detto anche che la decisione di tenersi il Mac è dovuta a un fatto molto più terrestre... ha i programmi comperi per Mac, e la conversione... costa.
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