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Il testo finto (questo sconosciuto).

Ordunque, dovete sapere che molto spesso anziché no, ci si trova a dover presentare una bozza grafica di qualcosa che contiene del testo... senza sapere assolutamente che cosa ci vada scritto dentro.

È qui che entra in campo il famigerato testo finto. Ovvero, un testo che viene formattato e adattato esattamente come se fosse quello che poi andrà realmente messo... ma che non significa assolutamente nulla, per non compromettersi con cose che poi non esistono (si sa, il cliente ha sempre ragione, ma a volte è un pelo di coccio).

Storicamente, non so per quale motivo, il testo usato è sempre lo stesso: un passo in latino. Vi sarà capitato, è quello che inizia così:

"Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipscing elit, sed diam nonnumy eiusmod tempor incidunt ut labore et dolore magna aliquam erat volupat..."

Eccetera. Non garantisco sull'esattezza: il pezzo che uso io è ricavato da una girata di OCR su un foglio della Letraset, senza correzione ortografica perché il latino non è esattamente fra le lingue contemplate dai produttori di software di riconoscimento testo. È già molto che sia esatta una parola su quattro.

Comunque il latino non è l'unica risorsa. Anzi: il testo finto, o testo d'appoggio, è l'area dove la vera creatività nascosta del grafico si esprime e scorre libera. Unico limite: la fantasia e (spesso ma non sempre) la decenza. Il cavallo di battaglia va dalle sigle dei cartoni animati, alle citazioni da film, agli sproloqui esistenziali... sostituiti poi dal latino nella presentazione al cliente, si sa mai.

E poi parliamo di nomi e indirizzi. Nelle versioni di prova ci finisce di tutto:

Pardemazio Scatenone

Via Dalle Palle, 69

Sompazzo di Sotto (GH)

Altri nomi che vanno forte da queste parti: Pinco Pallo, Pivo Tocino, Tazio Baggiano, Guatemala Oronzo, e via delirando. Poi alla fine mi hanno fatto gentilmente notare che il server di cantiere era appunto il cantiere, ma che era comunque accessibile anche dal cliente. Non tutti avrebbero colto la citazione dalla Gialappa's Band e da Stefano Benni.

Se proprio vogliamo dirla tutta, a Bologna esiste Via Fregatette, sebbene pudicamente mascherata da "via Senzanome", ma sono comunque nomi fuori standard, ecco.

E allora vai coi nomi non compromettenti: una presentazione portava come 'cavie' i classici Mario Rossi, Paolo Bianchi, eccetera eccetera.

Peccato che proprio QUELLA presentazione facesse parte di un pacchetto gestito dal Nuovo Responsabile Totale Globale... il cui nome corrispondeva esattamente a uno di quelli che avevo scritto. Argh.

E poi. Altra demo: servizio di consultazione di materie di studio tramite internet.

"Che cosa ci metto nell'esempio?"

"Fai tu, per ora non è ancora definito."

Citando selvaggiamente Umberto Eco, è stato il breve ma intenso momento di gloria dei corsi di:

Più altre cose sempre più surreali. Dopo mezz'ora avevo già l'elenco effettivo.

E poi. Altra demo, un servizio destinato al comune di...

"...di?"

"Stiamo ancora discutendo. Tieniti sul vago e inventa."

Devo ancora avere la schermata iniziale di quella demo da qualche parte... quella pertinente al Comune di Roncofritto.

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